Blog del Programma Energie Rinnovabili

domenica 15 gennaio 2012

CETRI-TIRES: Solare termodinamico, la Sardegna volta le spalle al futuro

solare termodinamico Macchiareddu Sardegna D'Aguanno
Solare termodinamico, la Sardegna volta le spalle al futuro.
Parla Bruno D'Aguanno, membro del Comitato Scientifico del CETRI-TIRES (Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale, associazione di Professionisti Europei che condividono la visione di un nuovo modello energetico distribuito, interattivo e democratico proposto da Jeremy Rifkin).

La Deliberazione n. 52/41 del 23.12.2011 a firma del Presidente Cappellacci e del Direttore Generale Massidda, che riguarda la valutazione di Impatto Ambientale relativa all’intervento “Impianto solare termodinamico da 55 MWe di Macchiareddu” della Sorgenia S.p.A., esprimendo un parere negativo sulla compatibilità ambientale di detto impianto, pone sul tappeto almeno tre ordini di problemi.

1. Il primo, fondamentalmente inaccettabile, riguarda le circostanziate affermazioni tecniche che portano all'esclusione non solo della Sardegna, ma addirittura di tutto il territorio nazionale, come sede di realizzazione di impianti di solare termodinamico a concentrazione, CSP.

Ci si riferisce alle affermazioni che portano all'esclusione del sito prescelto poiché il suo irraggiamento, DNI, di 1813 kWh/mq anno risulta inferiore ai 2000 kWh/mq anno, a quelle che imputano ai sali fusi dello stoccaggio termico un aspetto di pericolosità ambientale difficilmente mitigabile poiché solubili in acqua, e a quelle relative all'enorme grado di consumo territoriale per kWh prodotto (ndr. comunque inferiore a quello del fotovoltaico).

Se queste affermazioni tecniche fossero calate a livello nazionale ne risulterebbe che l'Italia è una nazione che deve rinunciare alla realizzazione degli impianti CSP per scarsità di sole, che l'impianto CSP a sali fusi già realizzato da Enel-Enea a Priolo è una follia tecnica nonché un grave attentato all'ambiente per il massiccio uso dei sali fusi, così come lo sono anche gli altri impianti in fase di autorizzazione in Sicilia, e che la normativa incentivante sul CSP pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.101 del 30 aprile 2008 è del tutto priva di senso.

Si nota che con queste affermazioni, la RAS sconfessa se stessa poiché sull’Asse III “Energia” del PO FESR 2007-2013 destina ingenti risorse proprio al CSP, e sta impegnando 13 milioni di euro proprio per la realizzazione di sistemi CSP in provincia di Nuoro (sic!).

2. Il secondo ordine di problemi riguarda il pericoloso inserimento, tra i criteri di valutazione di impatto ambientale, dei criteri di redditività impiantistica ed economica di una data intrapresa industriale.

Questi aspetti, di ovvia rilevanza per le organizzazioni territoriali e politiche, nulla hanno invece a che vedere, in senso stretto, con l'impatto ambientale, e il loro inserimento nei criteri di valutazione maschera, attraverso l'utilizzo di uno strumento puramente tecnico, scelte che invece sono di pura attinenza della sfera politica.

3. Il terzo ordine di problemi è invece connesso alle valutazioni sugli aspetti scientifici e tecnici del solare termodinamico a concentrazione espresse, attraverso la delibera, dall'istituzione politica massima della Sardegna, la Giunta Regionale, che qualora ritenesse di rimettere in discussione le scelte del proprio POR su un argomento così importante come quello energetico, rinunciando a ricadute territoriali, sia in termini di nascita di imprese che di crescita occupazione e di instaurazione di uno sviluppo strutturalmente stabile attraverso l'acquisizione di competenze, dovrebbe fare precedere una decisione di merito da audizioni aperte a tutti i soggetti interessati, come le istituzioni scientifiche, le associazioni di categoria e quelli con competenze specifiche nel settore delle energie rinnovabili.

Nel portare a conoscenza questi fatti, si sollecitano le istituzioni scientifiche, le associazioni di categorie e tutti gli interessati ad esprimere una forte giudizio critico sulla scelta della Regione Sardegna di sostanziale rinuncia alla realizzazione, sul proprio territorio, di impianti che prevedano l'utilizzo dell'energia solare a concentrazione.

Bruno D'Aguanno