Al CRS4 nuove prospettive per le energie rinnovabili (Archimede Webzine, 25 ottobre 2011)
Il 17 ottobre, nella sede del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), si è riunita la "Piattaforma Tecnologica Italiana Energia Solare a Concentrazione", costituita il 19 settembre. Alla riunione, organizzata dalla Direzione generale per l'Internazionalizzazione della Ricerca del MIUR in collaborazione con la Direzione scientifica dell'Associazione per i Servizi Innovativi e Tecnologici Assoknowledge (Confindustria) la Sardegna è rappresentata dal centro di ricerca CRS4 e dall'impresa Elianto (spin-off del CRS4), insieme a Almeco, Angelantoni Industrie, Archimede Solar Energy, CNR, Enel Green Power, Marcegaglia-IMAT, Riello, ST Microelectronics, Struttura Informatica, Tecnimont KT, Techint, Turboden CNR, Università degli Studi di Modena.
La Piattaforma, strutturata in due settori (Solare Termico a Concentrazione e Fotovoltaico a Concentrazione), si è riunita per definire le linee guida della ricerca italiana sulle energie solari a concentrazione, relativamente al periodo 2014-2020. La visione andrà a costituire, una volta integrata ai pacchetti di proposte derivanti dalle relative piattaforme tecnologiche, le linee guida italiane per la ricerca da presentare in sede comunitaria il prossimo 30 novembre. L'impegno del CRS4 in questo settore ha inizio nel 1999 quando fu coinvolto dal Centro Ricerche Fiat di Torino nella progettazione delle Fuel Cell, le Celle a Combustibile, pensate per alimentare l'auto elettrica, quando ancora rientrava nei progetti della casa torinese. Dopo pochi anni la Fiat abbandonò questa tecnologia ma il CRS4 ha proseguito sulla strada delle fonti rinnovabili, sviluppando conoscenze e esperienze. A quei tempi il Nobel per la Fisica Carlo Rubbia, allora presidente del CRS4, fu convinto sostenitore degli impianti solari per la desalinizzazione dell'acqua e dei sistemi di raccolta dell'energia solare basati sulla concentrazione (CSP). Su queste basi nel 2005 il CRS4 presentò una richiesta di finanziamento al Ministero della Ricerca per un progetto di un dimostratore solare termodinamico a concentrazione. Con questo progetto, avviato nel 2007, il CRS4, insieme a due imprese (RTM e SAPIO) a due dipartimenti di Ingegneria dell'Università di Cagliari e all'agenzia regionale Sardegna Ricerche, sta ultimando il corso di formazione per 30 laureati sardi, mentre la costruzione del dimostratore dovrebbe avvenire entro il 2012, nella zona industriale di Macchiareddu.
Questi argomenti saranno affrontati da Bruno D'Aguanno, responsabile del Programma Energie Rinnovabili del CRS4, nel corso di un seminario in programma il 9 novembre alle 11.00 nella Sala Auditorium di Via Roma 253, a Cagliari. "Questa è la prima volta - spiega Bruno D'Aguanno - che l'Italia si presenterà all'elaborazione delle linee guida dei Programmi Quadro europei con un programma strutturato e con una visione di sistema".
Quali sono le attese?
"Da questa operazione ci si aspetta di ottenere un congro ritorno in termini progettuali, in grado di invertire la tendenza che vede l'Italia perennemente nelle ultime posizioni tra i paesi europei con progetti finanziati dai Programmi Quadro".
Quali sono i punti qualificanti della visione italiana sull'energia solare a concentrazione?
"Questa visione, che è basata sia sul fotovoltaico che sul termico, prevede lo sviluppo di sperimentazioni per l'alta temperatura, principalmente torri solari, l'ibridizzazione, i sistemi di piccola taglia, con potenze fino ai 5 MW, e l'integrazione negli edifici, anche di pregio, del fotovoltaico a concentrazione".
In quale settore si colloca la Sardegna?
"I lungimiranti sforzi di ricerca effettuati dal CRS4 e dall'Enea nei tempi in cui erano guidati dal Nobel Rubbia, degli investimenti nella tecnologia del solare concentrato di un industriale illuminato come Angelantoni, ma anche Enel e Enea che, congiuntamente, hanno realizzato l'impianto a sali fusi di Priolo, in Sicilia. È il settore dell'alta temperatura, che si traduce in aumento di efficienza e di forte abbattimento dei costi delle tecnologie, è il settore in cui l'Italia detiene la leadership a livello europeo".
Con quali fondi?
"Qui sta la nota dolente. L'operazione, pur lodevole, si fonda su un'amara constatazione: le casse dei ministeri preposti all'incentivazione di ricerca e innovazione sono vuote. Quindi l'unica strada percorribile è quella europea".
Andrea Mameli
Ricercatore Energie Rinnovabili, CRS4
Blog del Programma Energie Rinnovabili
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