Blog del Programma Energie Rinnovabili

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lunedì 29 luglio 2013

Il futuro nel solare termodinamico

Conferenza "Il futuro nel solare termodinamico", promossa da Sardegna Green Island Spa, il 30 Luglio 2013 alle 9:30 al T-Hotel di Cagliari.

    Programma
  • 9:30 Registrazione dei partecipanti
  • 10:00 Nuove opportunità nel settore dell’Energia (Alberto Scanu, Sardinia Green Island)
  • 10:20 CSP Vallermosa: Il Futuro nel Solare Termodinamico (Romano Fischetti, Sardinia Green Island)
  • 11:00 Gli sviluppi del Solare Termodinamico nel Mondo (Bruno D’Aguanno, CRS4)
  • 11:20 Uliveti SHD Una Opportunità per l’Italia (Luca Carini, Agriventure Gruppo Intesa)
  • 11:40 Dibattito, modera Andrea Frailis
  • 13:00 Conclusione dei lavori

L'iniziativa fa parte del progetto "CSP Vallermosa", impianto di produzione energetica rinnovabile che vanta tre primati:
  • Primo Impianto CSP a torre in via di realizzazione in Italia
  • Primo impianto a energia solare in grado di immagazzinare l’energia
  • Primo impianto a energia rinnovabile perfettamente integrato in una coltivazione agricola

mercoledì 17 aprile 2013

Per decidere bisogna conoscere. Assemblea pubblica sul Solare Termodinamico a Vallermosa (Cagliari).

Assemblea Pubblica: Solare Termodinamico a Vallermosa.
Con l’intento di fornire elementi di valutazione e di giudizio per una corretta informazione, e consentire ai cittadini di Vallermosa di raggiungere una scelta consapevole sulle energie rinnovabili con particolare attenzione al Solare Termodinamico, Alternativa per Vallermosa organizza per il giorno venerdì 19/04/2013, dalle ore 17,30 alle ore 20,00, presso i locali della Casa Comunale di Via Adua, un incontro-dibattito al quale interverranno:
Marco Camerada: Ricercatore nel Solare Termodinamico;
Vincenzo Tiana: Presidente di LegaAmbiente Sardegna;
Carmine Falconi: Dirigente di Ambiente e Vita Sardegna Onlus;
Alberto Scanu: Sardinia Green Island.

 

venerdì 4 gennaio 2013

Lo stato di salute del solare termodinamico. Qualenergia.it intervista Gianluigi Angelantoni

Qualenergia.it intervista Gianluigi Angelantoni, amministratore delegato Angelantoni Industrie spa e Presidente di Archimede Solar Energy, per parlare del mercato del CSP in Italia e all'estero, della concorrenza del fotovoltaico, della centrale sperimentale Enel di Priolo, dell'evoluzione del progetto Desertec e dei piani industriali della sua azienda.
Di Alessandro Codegoni, 20 dicembre 2012

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lunedì 10 dicembre 2012

I sistemi a torre solare: ricerca e sviluppo nella tecnologia solare a più alta concentrazione (Erminia Leonardi, CRS4, 13 Dic. 2012)

Energia solare a concentrazione (Aula Scherma Facoltà Architettura, Complesso ex Mauriziano, Via Corte d'Appello, Cagliari) Giovedì 13 Dicembre 2012 - 16:30
Seminario di Erminia Leonardi (Programma Energie Rinnovabili, CRS4)

mercoledì 18 luglio 2012

Energia solare a concentrazione (Cagliari, 19 Aprile 2012)

Seminario del CRS4 (Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna) dedicato all'Energia solare a concentrazione. Il seminario si è svolto il 19 Aprile 2012 nell'Aula Magna della Facoltà di Architettura dell'Università di Cagliari, in tre parti:
  • Bruno D'Aguanno (CRS4) - Dalla radiazione solare diretta alla produzione di calore, elettricità e combustibili solari (introduzione ai processi fisici collegati allo sfruttamento eco-sostenibile dell'Energia Solare, allo stato dell'arte delle tecnologie disponibili ed alle loro potenzialità sul territorio della Sardegna).
  • Marco Camerada (CRS4) - La radiazione solare diretta (DNI): le misure a terra e la loro rilevanza nelle applicazioni industriali per la produzione di energia (attività di ricerca svolte dal CRS4 nell'ambito della campagna di misura della radiazione solare diretta, DNI-Direct Normal Irradiation, in corso a Macchiareddu, Cagliari. La DNI è una grandezza fondamentale per le tecnologie solari a concentrazione ed è fortemente dipendente dalle condizioni di irraggiamento locali, durante il seminario verranno presentate le metodologie di analisi utilizzate per la sua corretta valutazione in relazione allo sviluppo di impianti solari termodinamici a concentrazione o CSP).
  • Manuel Floris (borsista Regione Autonoma della Sardegna) - La radiazione solare diretta: la misura da satellite e il confronto con le misure a terra (modelli fisici utilizzati per la determinazione di lunghe serie temporali della DNI e mostrerà un confronto fra le misure ricavate da questi modelli e le misure dirette realizzate in Sardegna presso i siti di Macchiareddu e di Ottana).
Le presentazioni dei relatori:

mercoledì 11 aprile 2012

Energia solare a concentrazione. Seminario del CRS4 il 19 aprile a Cagliari.

Seminario del CRS4 a Cagliari: Energia solare a concentrazione (presidenza facoltà di architettura, 19 aprile, 16 e 30, ingresso libero, informazioni e registrazione nel sito del CRS4)
  • 16 e 30 Bruno d’Aguanno (CRS4) Dalla radiazione solare diretta alla produzione di calore, elettricità e combustibili solari Il seminario fornirà un’introduzione ai processi fisici collegati allo sfruttamento ecosostenibile dell’Energia Solare, allo stato dell’arte delle tecnologie disponibili e alle loro potenzialità sul territorio Sardo
  • 17 e 30 Marco Camerada (CRS4) La radiazione solare diretta: le misure a terra e la loro rilevanza nelle applicazioni industriali per la produzione di energia Il seminario presenterà le attività di ricerca svolte dal CRS4 nell’ambito della campagna di misura della radiazione solare diretta (DNI - Direct Normal Irradiation) in corso a Macchiareddu (CA). La DNI è una grandezza fondamentale per le tecnologie solari a concentrazione ed è fortemente dipendente dalle condizioni di irraggiamento locali, durante il seminario verranno presentate le metodologie di analisi utilizzate per la sua corretta valutazione in relazione allo sviluppo di impianti solari termodinamici a concentrazione (impianti CSP)
  • 18 e 30 Manuel Floris (borsista Regione Autonoma della Sardegna) La radiazione solare diretta: la misura da satellite e il confronto con le misure a terra Il seminario porterà l’attenzione sui modelli fisici utilizzati per la determinazione di lunghe serie temporali della DNI e mostrerà un confronto fra le misure ricavate di questi modelli e le misure dirette realizzate in Sardegna presso i siti di Macchiareddu e Ottana.
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lunedì 6 febbraio 2012

Il no a Sorgenia è un no alla tecnologia (Sardinews, febbraio 2012)

Motivazioni risibili dietro una deliberazione priva di requisiti scientifici
di Bruno D'Aguanno

È del 5 gennaio la pubblicazione sul sito della Regione Sardegna di una deliberazione, la 52/41, che, dichiarando la Sardegna inidonea allo sfruttamento dell’energia solare concentrata (Csp) altrimenti nota con il nome di Solare termodinamico a concentrazione, al fine della produzione di energia elettrica a costi competitivi, nega la possibilità per un privato (nella fattispecie) Sorgenia di investire in Sardegna 250 milioni di euro.
La delibera, datata 23 dicembre 2011, scivola su inesattezze, svarioni, invasioni di campo e affermazioni palesemente in contraddizione con quanto afferma da anni la ricerca scientifica del settore, le politiche di investimento in innovazione dell’Ue, i decreti di incentivazione nazionale e le associazioni di categoria. Le motivazioni alla base della negazione appaiono decisamente “non tecniche”, vediamo in che modo. Innanzitutto si afferma che il sito prescelto non è idoneo alla realizzazione dell’impianto poiché l’energia che arriva dal sole in quella località è di 1813 kWh/mq (kilowattora a metro quadro) e quindi inferiore ai circa 2000 caratteristici degli impianti realizzati in zone desertiche. Se questa affermazione venisse utilizzata a livello nazionale ne risulterebbe che l’Italia deve rinunciare alla realizzazione degli impianti Csp per scarsità di sole, che l’impianto Csp a sali fusi Enel-Enea costruito a Priolo, in Sicilia, sarebbe dunque antieconomico, e che la normativa nazionale che incentiva l’energia elettrica prodotta dal Csp sarebbe da rivedere. Inoltre, se accettassimo considerazioni simili per altre tecnologie, dovremmo rifiutare anche il fotovoltaico (Fv), che presenta ancora oggi efficienze minori proprio rispetto al Csp.
Nella deliberazione si parla anche di consumo di territorio. Allora vediamo i numeri: il Csp in Sardegna riesce a produrre energia elettrica alla potenza nominale per circa 3 mila ore all’anno con un’efficienza intorno al 20 per cento, mentre il Fv produce energia elettrica per circa 1500 ore all’anno con efficienze inferiori al 15. Ne consegue che il Csp consuma circa la metà di territorio per unità di energia prodotta rispetto al Fv. E rispetto a un parco eolico il Csp consuma meno della metà di territorio. Eppure in Sardegna gli impianti eolici e fotovoltaici vengono regolarmente autorizzati. La delibera parla anche dei sali fusi, una miscela 60-40 di nitrato di sodio e di potassio, che vengono utilizzati nell’accumulo termico per far funzionare il Csp anche in assenza di sole. Nel documento della Regione si afferma che questi sali sono da considerarsi inquinanti delle falde acquifere poiché solubili in acqua. Evidentemente gli estensori della deliberazione di diniego al solare termodinamico non sono mai andati in un consorzio agrario a comprare concimi per uso agricolo. Se l’avessero fatto avrebbero letto sui sacchi di concime proprio la stessa composizione chimica dei sali fusi del Csp. E infatti la normativa italiana sui sali usati nella tecnologia del Csp, che poi è quella promossa da Carlo Rubbia alla cui creazione ha contribuito anche la Sardegna quando il Nobel per la Fisica è stato presidente del Crs4, specifica la loro assoluta non pericolosità. Appare dunque paradossale osservare che la Regione da un lato impedisce la costruzione di un impianto Csp e contemporaneamente si appresta a impegnare 13 milioni di euro in impianti Csp da realizzare a Ottana, dove l’irraggiamento solare è minore di quello di Macchiareddu, e ulteriori 13 con un bando pubblicato il 12 gennaio 2012: “Avviso pubblico per la presentazione di manifestazioni di interesse da parte di Consorzi industriali e/o Comuni della Sardegna, a realizzare e gestire uno o due impianti a tecnologia solare termodinamica a concentrazione”. In quest’ultimo caso la Regione parla esplicitamente di impianti Csp da realizzare in siti con insolazione di 1500 kWh/mq anno, contro i 2 mila della delibera che si oppone all’impianto Csp targato Sorgenia. Un vero peccato pensare che l’investimento negato avrebbe permesso la realizzazione di un impianto Csp da 55 MWe nella zona industriale di Macchiareddu nella cui fase di realizzazione, della durata di oltre 24 mesi, si stimava un utilizzo di manodopera con punte di 500 uomini/giorno e una media di 200, mentre per la fase di gestione a regime era prevista l’assunzione a tempo indeterminato di oltre 20 unità. Non possiamo tacere il fatto che l’impianto avrebbe contribuito alla nascita di un indotto locale per le attività di manutenzione e di supporto tecnico al suo esercizio.
L’impianto, tecnologicamente innovativo e disegnato, nella fase iniziale, da strutture di ricerca finanziate anche dalla Regione, avrebbe certamente contribuito alla nascita di un polo tecnologico di ricerca focalizzato sullo sviluppo della filiera del solare a concentrazione, con ulteriori importanti ricadute in termini di attrazione industriale. Non si è semplicemente negata la realizzazione di un impianto industriale, si sono negate alla Sardegna reali opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. E avere energia eco-sostenibile e competitiva è la chiave del mantenimento di quel poco di industria che ancora sopravvive, così come del suo sviluppo. L’abbandono della Sardegna da parte dell’Alcoa di Portovesme è certo una vicenda complessa. Ma una cosa è certa: anch’essa è figlia dell’incapacità dei governi sardi di affrontare con competenza, con assenza di particolarismi, e nell’interesse collettivo, il problema energetico.

Sardinews, febbraio 2012

domenica 15 gennaio 2012

CETRI-TIRES: Solare termodinamico, la Sardegna volta le spalle al futuro

solare termodinamico Macchiareddu Sardegna D'Aguanno
Solare termodinamico, la Sardegna volta le spalle al futuro.
Parla Bruno D'Aguanno, membro del Comitato Scientifico del CETRI-TIRES (Circolo Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale, associazione di Professionisti Europei che condividono la visione di un nuovo modello energetico distribuito, interattivo e democratico proposto da Jeremy Rifkin).

La Deliberazione n. 52/41 del 23.12.2011 a firma del Presidente Cappellacci e del Direttore Generale Massidda, che riguarda la valutazione di Impatto Ambientale relativa all’intervento “Impianto solare termodinamico da 55 MWe di Macchiareddu” della Sorgenia S.p.A., esprimendo un parere negativo sulla compatibilità ambientale di detto impianto, pone sul tappeto almeno tre ordini di problemi.

1. Il primo, fondamentalmente inaccettabile, riguarda le circostanziate affermazioni tecniche che portano all'esclusione non solo della Sardegna, ma addirittura di tutto il territorio nazionale, come sede di realizzazione di impianti di solare termodinamico a concentrazione, CSP.

Ci si riferisce alle affermazioni che portano all'esclusione del sito prescelto poiché il suo irraggiamento, DNI, di 1813 kWh/mq anno risulta inferiore ai 2000 kWh/mq anno, a quelle che imputano ai sali fusi dello stoccaggio termico un aspetto di pericolosità ambientale difficilmente mitigabile poiché solubili in acqua, e a quelle relative all'enorme grado di consumo territoriale per kWh prodotto (ndr. comunque inferiore a quello del fotovoltaico).

Se queste affermazioni tecniche fossero calate a livello nazionale ne risulterebbe che l'Italia è una nazione che deve rinunciare alla realizzazione degli impianti CSP per scarsità di sole, che l'impianto CSP a sali fusi già realizzato da Enel-Enea a Priolo è una follia tecnica nonché un grave attentato all'ambiente per il massiccio uso dei sali fusi, così come lo sono anche gli altri impianti in fase di autorizzazione in Sicilia, e che la normativa incentivante sul CSP pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.101 del 30 aprile 2008 è del tutto priva di senso.

Si nota che con queste affermazioni, la RAS sconfessa se stessa poiché sull’Asse III “Energia” del PO FESR 2007-2013 destina ingenti risorse proprio al CSP, e sta impegnando 13 milioni di euro proprio per la realizzazione di sistemi CSP in provincia di Nuoro (sic!).

2. Il secondo ordine di problemi riguarda il pericoloso inserimento, tra i criteri di valutazione di impatto ambientale, dei criteri di redditività impiantistica ed economica di una data intrapresa industriale.

Questi aspetti, di ovvia rilevanza per le organizzazioni territoriali e politiche, nulla hanno invece a che vedere, in senso stretto, con l'impatto ambientale, e il loro inserimento nei criteri di valutazione maschera, attraverso l'utilizzo di uno strumento puramente tecnico, scelte che invece sono di pura attinenza della sfera politica.

3. Il terzo ordine di problemi è invece connesso alle valutazioni sugli aspetti scientifici e tecnici del solare termodinamico a concentrazione espresse, attraverso la delibera, dall'istituzione politica massima della Sardegna, la Giunta Regionale, che qualora ritenesse di rimettere in discussione le scelte del proprio POR su un argomento così importante come quello energetico, rinunciando a ricadute territoriali, sia in termini di nascita di imprese che di crescita occupazione e di instaurazione di uno sviluppo strutturalmente stabile attraverso l'acquisizione di competenze, dovrebbe fare precedere una decisione di merito da audizioni aperte a tutti i soggetti interessati, come le istituzioni scientifiche, le associazioni di categoria e quelli con competenze specifiche nel settore delle energie rinnovabili.

Nel portare a conoscenza questi fatti, si sollecitano le istituzioni scientifiche, le associazioni di categorie e tutti gli interessati ad esprimere una forte giudizio critico sulla scelta della Regione Sardegna di sostanziale rinuncia alla realizzazione, sul proprio territorio, di impianti che prevedano l'utilizzo dell'energia solare a concentrazione.

Bruno D'Aguanno

mercoledì 31 agosto 2011

The Italian CSP supply chain; the new frontiers of hybridization. ZeroEmision 2011

ZeroEmission 2011 - The italian CSP
Session Chair: Vittorio Brignoli (RSE)

14.30-14.50 Opening of the session and introduction by the Chair
A regional distribution scenario of CSP power plants in Italy according to the Action Plan for Renewable Energies issued on 2010
Vittorio Brignoli (RSE)

14.50-15.10 CSP in Sardinia: research, development, applications
Bruno D’Aguanno (Crs4)

15.10-15.30 Massimo D'Aiuto (Simest)

15.30-15.50 The FREeSUN Project
Antonio Toro (F.E.R.A.)

16.00-17.30 Roundtable: "Responses from the Italian CSP industry"
Invited speakers:
- Mauro Zenobi (Angelantoni Industrie)
- Marco Baresi (Turboden)
- Fabrizio Bizzarri (Enel Green Power)
- Luciano Lucatello (Reflex)
- Andrea Petrelli (Toto)
- Giancarlo Spotti (Marcegaglia)

17.30 Conclusions

mercoledì 17 marzo 2010

Equipolymers, firmato l'accordo (L'Unione Sarda 17 marzo 2010 Pag. 35)

La Regione si impegna per costi dell'energia e trasporti
L'Unione Sarda. Mercoledì 17 marzo 2010. Pagina 35 (Nuoro e Provincia)
Il presidente della Regione Cappellacci ha inoltre annunciato una serie di importanti impegni per la ripresa industriale nel sito di Ottana.

Per la Equipolymers di Ottana si apre un futuro all'insegna dell'ottimismo: ieri è stato infatti firmato il protocollo d'intesa tra la Regione e i rappresentanti di Ottana Energia e Indorama. Una schiarita forse decisiva per i lavoratori dello stabilimento che produce plastica per bottiglie (pet) grazie all'impegno di rilevare l'azienda da parte del gruppo formato da Ottana Energia e dalla Tailandese Indorama diventato reale per le assicurazioni della Regione a intervenire sui problemi strutturali che riguardano energia, trasporti e servizi.
LA FIRMA L'accordo è stato siglato dal presidente della Regione Ugo Cappellacci e dai rappresentanti del gruppo italiano Paolo Clivati e di quello thailandese Aloke Lohia, presenti gli assessori regionali del Lavoro Franco Manca, dell'Industria Sandro Angioni e della Programmazione Giorgio La Spisa. «Oggi abbiamo sistemato un ulteriore mattone - ha detto il presidente della Regione - di una costruzione complessa finalizzata a trovare risposte ad antichi problemi. Abbiamo condiviso con il nostro interlocutore un percorso durato parecchi mesi e oggi abbiamo certificato delle azioni e degli impegni alcuni dei quali messi già in campo. Gli impegni riguardano le soluzioni strutturali a problemi come energia, trasporti e servizi che consentiranno a quella realtà di esistere. Per l'energia abbiamo previsto una centrale a ciclo combinato di 400 megawatt. In provincia di Nuoro nascerà anche un parco fotovoltaico frutto della collaborazione tra imprenditore e Crs4. Per i servizi - ha aggiunto il capo del'esecutivo - la Regione si è impegnata a finanziare un processo di esodo di personale per consentire nel biennio 2010-2011 una diminuzione di costi. Abbiamo anche promosso una soluzione strutturale dei trasporti delle merci e delle materie prime con un piano per la localizzazione di una piattaforma logistica intermodale di livello provinciale nel territorio di Borore col fine di creare un polo logistico intermodale della Sardegna centrale e per ridurre le diseconomie dell'insularità».
I VANTAGGI Importanti sviluppi anche per l'area industriale di Ottana, l'accordo prevede infatti di favorire le attività esistenti e di sostenere la nuova realtà industriale formata dalla joint venture fra Ottana Energia e Indorama per l'acquisto e la gestione dello stabilimento Equipolymers attraverso la razionalizzazione dei servizi generali avviata dal Consorzio Industriale volta alla riduzione di costi. Dopo la firma dell'accordo l'assessore La Spisa ha dichiarato: «Il protocollo ha avuto un percorso complesso e nel tempo ha attraversato momenti di difficoltà. Ma oggi grazie alla presenza di un gruppo imprenditoriale leader a livello mondiale e la disponibilità della Regione e di tutti i soggetti interessati arriviamo a un traguardo importante per la Sardegna».
L'IMPRENDITORE «E' un protocollo d'intesa con impegni specifici - ha sottolineato Paolo Clivati - e per questo è una tappa storica per quella parte della Sardegna. Abbiamo infatti impegni e risposte chiare su trasporti, energia e servizi. Un accordo importante grazie alla Regione che ci ha seguito con attenzione con uomini di collegamento come per esempio l'onorevole Maninchedda che ha seguito giornalmente il problema e l'onorevole Bruno Murgia che lo ha portato in Parlamento».
SERGIO ATZENI

mercoledì 13 gennaio 2010

Il Crs4 scommette sul solare e forma 30 nuovi ricercatori (La Nuova Sardegna, 7 gennaio 2010)

Il Crs4 scommette sul solare e forma 30 nuovi ricercatori (La Nuova Sardegna, 7 gennaio 2010)
CAGLIARI. Il Crs4 punta sull’energia solare. E, insieme a due aziende private (Rtm e Sapio) specializzate nel settore, all’università di Cagliari e a Sardegna Ricerche, bandisce un concorso per la «formazione di nuove professionalità per lo sviluppo e l’applicazione delle tecnologie innovative nel settore dell’energia solare». In tutto il bando offre trenta borse di studio.
Ai corsi potranno infatti partecipare 30 giovani aspiranti ricercatori con tre diversi profili professionali: ricercatori modellisti, ricercatori processisti e tecnici di laboratorio. I primi si specializzeranno in scienze termotecniche applicate all’energia solare, gli altri ricercatori e i tecnici di laboratorio si occuperanno di sviluppo e progettazione di tecnologie avanzate per la conversione dell’energia solare. Le domande devono essere presentate entro il 18 gennaio. I vincitori ricevernno una borsa «commisurata alla durata del corso e al profilo professionale».
Il Crs4 si occupa di ricerche nel campo dell’energia solare dai tempi in cui era diretto da Carlo Rubbia, che da allora punta molto sul solare. I giovani coinvolti si inseriranno nel progetto di ricerca varato nel 2007 Estate Lab, il cui obiettivo è «dimostrare la fattibilità della produzione efficiente, pulita e competitiva di energia elettrica a partire dalla fonte energetica solare, attraverso la gestione termodinamica ad alta temperatura dell’energia solare raccolta, concentrata e immagazzinata».

mercoledì 16 dicembre 2009

Ottana, Clivati rilancia Solare termodinamico per produrre 20 Mw (La Nuova Sardegna 16 dicembre 2009)

crs4 la nuova sardegna 16 dicembre 2009 Ottana, Clivati rilancia Solare termodinamico per produrre 20 Mw
Più concrete ipotesi di sviluppo per valorizzare al meglio gli impianti della centrale elettrica
GIOVANNI BUA - La Nuova Sardegna - 16 dicembre 2009

OTTANA. Quaranta ettari di solare termodinamico di ultima generazione. Costruiti nelle aree dismesse della piana industriale di Ottana. Ottanta milioni di investimento, 20 MW di energia prodotta. E un impianto primo del suo genere in Italia, con la collaborazione del Crs4 (il centro studi avanzati del parco tecnologico di Pula), la società internazionale di consulenza ed ingegneria Pöyry, (già Owner Engineer dei principali solari termodinamici realizzati in Spagna) e un misterioso socio spagnolo. Interessato a «conquistare» il mercato italiano del sole.
Questo l’ultimo sogno rimasto nel cassetto di Paolo Clivati. Il poliedrico patron di Ottana Energia che uno dopo l’altro sta mettendo insieme tutti i pezzi del complicatissimo puzzle che ha in testa per la piana di Ottana.
Equipolymers. Il primo: l’acquisto da Equipolymers della fabbrica che produce pet, probabilmente prima di Natale. Con Henry Roth (il presidente della multinazionale americo-kuwaitiana) che in una amichevole telefonata ieri mattina gli ha fatto sapere che l’accordo strappato al ministero dello Sviluppo lunedì è ottimo. E che se loro avessero avuto tutte quelle rassicurazioni forse non avrebbero chiuso baracca. I due si incontreranno a Hongen, in Svizzera, all’inizio della prossima settimana. Per definire gli ultimi scogli rimasti nella trattativa: brevetti (problema a quanto pare risolto) e portafoglio clienti (che probabilmente Equipolymers lascerà in «subaffitto» per un anno).
Biopower. Poi la centrale da costruire a Ottana, vicino a quella a olio di colza appena inaugurata. In attesa che Ae (la municipalizzata di Bolzano e Merano socia di maggioranza di Biopower) risolva i suoi problemi interni che hanno travolto il presidente Giuseppe Avolio, coinvolto in uno scandalo di rimborsi spese gonfiati e investimenti fallimentari. Tra cui non figura certo il progetto della centrale a biomasse di Ottana, che lunedì ha incassato il promesso ampliamento a 400 MW.
Solare. E infine l’impresa a cui Clivati tiene di più: la costruzione di 40 ettari di solare termodinamico nelle aree industriali dismesse di Ottana. Progetto partito con la giunta Soru. Accantonato a fine mandato. E riportato alla luce con forza in questi giorni. Un solare termodinamico di ultima generazione. A cui nel mondo stanno lavorando tutti. A iniziare dal Nobel Carlo Rubbia, già presidente del Crs4. Per continuare con la Siemens, che insieme a una cordata di imprenditori tedeschi sta muovendo i primi passi nel progetto monstre «Desertec» (400 miliardi di euro per tappezzare di pannelli il deserto del Sahara e dare «luce al mondo»). E nel mentre ha acquisito la quota di maggioranza della «Archimede Solar Energy», la consociata Angelantoni che produce il Cermet, il tubo di vetro sottovuoto ad anima interna super-nera in grado di concentrare il calore dei grandi specchi parabolici di Archimede e di fondere sali fusi fino a 550 gradi.
Nel mezzo il lavoro più «domestico» del dipartimento di energie rinnovabili del Crs4, diretto da Bruno D’Aguanno. E l’esperienza del socio spagnolo, tolto come di consueto dal cilindro da Paolo Clivati. Che si conferma talent scout di razza (bastino per tutti la municipalizzata di Bolzano e Merano imbarcata in Biopower e i thailandesi di Indorama, suoi soci nell’acquisto di Equipolymers). E che, dopo la colza, potrebbe riuscire nell’impresa di realizzare a Ottana il primo polo solare termica a concentrazione d’Italia.
La centrale. Un giocattolino da 20 MW che occuperebbe tra i 30 e i 40 ettari di aree dismesse tra Ottana, Bolotana e Noragugume. Producendo energia con un sistema di specchi parabolici che proiettano e concentrano la luce del sole su un tubo. Al suo interno scorre un fluido termovettore (a base di sali) che, una volta riscaldato, è in grado di mantenere la sua temperatura di circa 550º per giorni, senza dover essere nuovamente riscaldato. Il fluido assorbe e trasporta l’energia fino a un serbatoio di accumulo. L’accumulo, in contatto termico con uno scambiatore di calore, genera vapore che viene utilizzato per muovere delle turbine che producono corrente elettrica. Il classico uovo di Colombo, a costi ridotti e zero emissioni. L’ultimo progetto impossibile di Paolo Clivati, milanese di 36 anni. Che a Ottana ha deciso di stare e di provare a sognare.

lunedì 5 ottobre 2009

IL SOLARE TERMODINAMICO A CONCENTRAZIONE IN SARDEGNA Cagliari 12 ottobre 2009

Convegno: IL SOLARE TERMODINAMICO A CONCENTRAZIONE IN SARDEGNA. Una realtà di ricerca. Cagliari (Auditorium Banca di Credito Sardo, viale Bonaria, Cagliari). 12 ottobre 2009 (inizio dei lavori: 9:30 - termine dei lavori 17:30).
Il convegno intende fare luce su una tecnologia di generazione energetica giunta a maturità, sebbene poco conosciuta in Italia: il solare termodinamico (CSP: concentrating solar power), che si basa sulla concentrazione della radiazione solare per mezzo di specchi (lineari o parabolici circolari o planari per sistemi a torre) mediante la quale si giunge alla produzione di calore da utilizzare, nei grandi impianti, per la generazione di energia elettrica. Le applicazioni industriali sono numerose e altamente affidabili, inoltre si tratta inoltre di una tecnologia eco-sostenibile sia dal punto di vista economico che sotto il profilo ambientale.
Nel corso del convegno - organizzato dal CRS4, in collaborazione con Ottana Energia e Sorgenia - saranno illustrate le tecnologie e le applicazioni a livello internazionale, nazionale e locale, nonché la promozione di azioni sinergiche di avvicinamento tra il mondo della ricerca, quello imprenditoriale e la dimensione dei decisori pubblici.
Programma
9:30 Benvenuto, da parte del CRS4 e del Predidente Giunta Regionale, Ugo Cappellacci
La ricerca e le applicazioni nel mondo. Coordina: Giuliano Murgia (Presidente Sardegna Ricerche)
10:10 ENEA - Mauro Vignolini (Responsabile Unità di Ricerca e Sviluppo del Progetto
Solare Termodinamico)
10:40 ENEL - Guglielmo Liberati (Responsabile Unità del Progetto Solare Termodinamico Archimede)
11:00 Pausa Caffé
La ricerca e le applicazioni in Sardegna
11:30 CRS4 - Bruno D'Aguanno (Responsabile Programma Energie Rinnovabili)
12:00 Cluster Energie Rinnovabili - Giorgio Cau (Dir. Dipart. Ingegneria Meccanica, Università di Cagliari)
12:30 Elianto - Piero Pili (Amministratore)
13:00 Pausa pranzo
Le industrie e la Sardegna Coordina: Bruno D'Aguanno (Responsabile Programma Energie Rinnovabili CRS4)
14:25 Ottana Energia Spa - Orazio Sallemi (Direttore Generale) e Alessandro Maestro (dirigente)
14:50 Gengroup Srl - Matteo Baistrocchi (Direttore)
15:15 Sorgenia Spa - Mario Molinari (Direttore Generale)
Il punto di vista delle organizzazioni indistriali e sindacali
15:40 Confindustria Sardegna - Massimo Putzu (Presidente)
16:05 Sindacato - Enzo Costa (Segretario Generale CGIL Sardegna)
16:30 Intervento conclusivo. Giorgio La Spisa, Assessore alla Programmazione, Regione Autonoma della Sardegna.

sabato 3 ottobre 2009

Roma, 2 ottobre 2009, nasce ANEST: Associazione Sviluppo Solare Termodinamico

L'Associazione Sviluppo Solare Termodinamico, presentata ieri, 2 ottobre, al salone internazionale "ZeroEmission Rome 2009" nasce a ridosso della realizzazione dei primi impianti italiani e per iniziativa di alcune aziende italiane coinvolte direttamente nella ricerca. Tra gli scopi dell'associazione: rappresentare gli operatori attivi nel Solare Termodinamico a Concentrazione e promuovere la conoscenza delle tecnologie e delle opportunità di questa significativa branca delle nuove rinnovabili.

mercoledì 22 luglio 2009

Elio come fonte primaria (Almanacco di Cagliari 2005)

Un'equipe del CRS4 sta portando avanti il progetto Faro grazie al quale nel prossimo futuro la Sardegna potrà produrre energia pulita e rinnovabile.
Di Daniela Salis

crs4 solare termodinamico 2005




crs4 solare termodinamico 2005


crs4 solare termodinamico 2005

domenica 12 luglio 2009

Lavorare nelle energie rinnovabili (my-green 12 luglio 2009)

Lavorare nelle energie rinnovabili (my-green 12 luglio 2009)
Lavorare nelle Energie Rinnovabili

Intervista ad Alberto Varone del CRS4, di Roberto Deidda
Si parla tanto di lavori “green”, di nuove occasioni professionali che sta offrendo il settore delle energie rinnovabili. Numeri importanti, destinati a crescere nel prossimo futuro. Per capire meglio il polso della situazione MY-GREEN è andato a fare qualche domanda a chi, nel settore delle rinnovabili, ci lavora. Alberto Varone di CRS4 di Pula (CA), responsabile del Progetto ESTATE (Energia Solare Termodinamica ad Alta Temperatura) che ci dà l’occasione per parlare della radiazione solare concentrata
Dove lavori, per quale azienda?
Lavoro al CRS4, Centro di ricerca e studi superiori in Sardegna, localizzato nel parco scientifico della Sardegna, POLARIS, presso Pula sulla costa sud-occidentale della Sardegna.
Su quale progetto stai lavorando?
Sono responsabile per il CRS4 del Progetto ESTATE (Energia Solare Termodinamica ad Alta Temperatura) Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca: DM23161 del 16/05/2005. E’ un Progetto di Ricerca denominato “Laboratorio pubblico-privato per lo sviluppo di tecnologie per l’energia solare termica ad alta temperatura” al quale partecipano oltre al CRS4 l’Università di Cagliari, la RTM SpA, la SAPIO produzione ossigeno SRL e Sardegna Ricerche.
Ci spieghi in sintesi l'idea del progetto?
La produzione di energia elettrica tramite l’utilizzo della radiazione solare concentrata (CSP Concentrating Solar Power) dopo anni di sperimentazione, iniziata in California a metà degli anni ottanta ed in seguito in Spagna, è diventata una realtà commerciale negli ultimi anni. Diverse centrali solari a concentrazione sono state realizzate nel sud ovest degli Stati Uniti e nel sud della Spagna. La tecnologia sfrutta la possibilità di concentrare la radiazione solare tramite specchi, in questo caso di forma parabolica lineare (trough) in modo tale da poter innalzare la temperatura del fluido operativo (HTF High Thermal Fluid) sino ai 500-600 °C. I vantaggi di questa tecnologia risiedono nel fatto che il fluido ad alta temperatura può essere utilizzato nelle turbine ad alta efficienza tipiche delle centrali convenzionali (gas, olio combustibile, etc..). Il secondo grande vantaggio consiste nel fatto che parte del fluido termovettore prodotto dal campo solare può essere accumulato per un utilizzo disaccoppiato dalla presenza della radiazione solare. In questo modo le centrali CSP possono produrre energia elettrica anche in assenza di radiazione solare (condizioni avverse, nott, etc..). Il progetto nasce nel 2005 da una idea del Prof. Carlo Rubbia a quel tempo presidente del CRS4. In poche parole l’idea del progetto consiste nel fatto di poter utilizzare nuovi fluidi termo vettori gassosi in sostituzione di quelli attualmente utilizzati nelle centrali CSP (olio combustibile e sali fusi). In questo modo si potrebbe innalzare la temperatura operativa degli impianti con un conseguente aumento dell’efficienza globale del sistema con un conseguente abbattimento dei costi. La diminuzione dei costi avverrebbe inoltre sfruttando un sistema di accumulo dell’energia i cui volumi ed i costi dei materiali sarebbero fortemente ridotti rispetto a quelli attualmente utilizzati.
Perché non sei andato all’estero, c’è richiesta di lavoro in Italia nelle energie rinnovabili?
La realizzazione in Sardegna del Laboratorio, con le sue specifiche attività di ricerca, sviluppo e di formazione, permetteranno ai partner coinvolti ed alla Regione Sardegna di:
• acquisire un ruolo di eccellenza nell’innovazione e nella gestione delle tecnologie solari termiche;
• creare un punto di riferimento della ricerca aperto al Bacino del Mediterraneo e ai paesi extra-comunitari;
• dare un forte contributo all’attrazione di imprese ad alto tasso innovativo e con interessi nell’utilizzo dei servizi proposti dall’offerta dei Parchi Tecnologici della Sardegna;
• dare un forte contributo alla formazione avanzata in settori
tecnologici ad alto contenuto conoscitivo; Sicuramente paesi come la Germania, gli Stati Uniti o la Spagna offrono maggiori opportunità di lavoro, e salari superiori, legati alle energie rinnovabili in generale ed alla tecnologia CSP in particolare. Il fatto di poter contribuire a far nascere e crescere nella terra in cui sono nato una iniziativa, a mio parere, di alto impatto sulla qualità delle strutture ambientali, economiche e sociali della regione è al momento altamente gratificante.
Quali prospettive future per salvaguardare l'ambiente?
E’ una domanda che richiederebbe una risposta molto articolata.
Cercando di sintetizzare direi che l’azione più importante riguarda una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali. In una società come la nostra, fortemente energivora e consumistica, il ruolo delle singole persone è fondamentale. Una educazione volta ad una presa di coscienza dei singoli individui sul ruolo che possono giocare per un miglioramento della qualità dell’ambiente, e di conseguenza della qualità della vita, è secondo me fondamentale. Una educazione volta ad una maggiore attenzione riguardo ai consumi dei singoli individui, energetici, alimentari, idrici è la base per una società sensibile ai problemi del nostro pianeta.
Il ruolo delle istituzioni, oltre quello di fornire una educazione ambientale adeguata, è quello di favorire in maniera adeguata lo sviluppo di tecnologie, tramite i finanziamenti alla ricerca, e la produzione di energia, tramite incentivi ed agevolazione, da fonti alternative a quelle fossili alle quali è attualmente imputabile la produzione dell’ 80% dell’energia su scala planetaria e che sono destinate ad estinguersi nell’arco di qualche decennio.

martedì 3 febbraio 2009

"Entro il 2013 in Sardegna si produrrà da energia rinnovabile il 40% dell'energia"

"Entro il 2013 in Sardegna si produrrà da energia rinnovabile il 40% dell'energia che consumiamo"
"Attorno all'energia rinnovabile, in Sardegna, si fa ricerca sul solare termodinamico, si fa ricerca sul fotovoltaico a pula, a Polaris. in modo che si crei come in altri paesi una industria delle energie pulite, che si creino finalmente attività di ricerca e fabbriche e ci siano finalmente posti di lavoro."
"Finalmente c'è un accordo per fare un grande parco di solare termodinamico (...). Bene, ci sarà e sarà in Sardegna, perché ci siamo candidati per tempo."
(dichiarazioni di Renato Soru a Caprera, 10 gennaio 2009)

domenica 21 dicembre 2008

Solare termodinamico a Ottana

Da: Quotidiano Energia (16 dicembre 2008)
Sardegna, verso il solare termodinamico ad Ottana
Via ad uno studio con il CRS4. Coinvolta anche Pöyry per la consulenza ingegneristica. Accordo fra la Società Ottana Energia (proprietaria della centrale termoelettrica presso il sito ex Enichem) ed il CRS4 (Centro di Ricerca e Sviluppo per gli Studi Avanzati localizzato nel Parco Tecnologico della Sardegna, a Pula), per uno studio relativo allo sviluppo di un impianto solare termodinamico a concentrazione presso il sito di Ottana. Lo studio che il Dipartimento delle Energie Rinnovabili del CRS4 realizzerà sotto la direzione del dottor Bruno D’Aguanno, si prefigge la raccolta sperimentale dei dati di irraggiamento per la verifica della fattibilità della prima centrale solare a concentrazione nella Regione Sardegna.
Nell’ambito dello sviluppo del Piano Industriale concordato con la Regione nello scorso mese di luglio e dopo il completamento della centrale elettrica BioPower Sardegna (37 MW ad olio vegetale), Ottana Energia – sottolinea un comunicato - intende in questo modo ampliare ulteriormente gli investimenti nel settore delle rinnovabili in collaborazione con Azienda Energetica SpA – Etschwerke AG, azienda municipalizzata dei comuni di Bolzano e Merano, già socio in Biopower Sardegna.
Il CRS4, in seguito al finanziamento di circa 10 milioni di Euro da parte del MIUR per la realizzazione, a Macchiareddu (CA) del “Laboratorio per lo sviluppo di tecnologie solari termiche a concentrazione”, amplia invece le proprie attività anche nel settore industriale.
Coinvolta nello sviluppo del progetto anche la società internazionale di consulenza ed ingegneria Pöyry, già Owner Engineer dei principali impianti solari termodinamici a concentrazione realizzati in Spagna. Pöyry supporterà la Società Ottana Energia nella gestione complessiva dell’iniziativa e seguirà la selezione dei principali fornitori della tecnologia.